Siamo abituati a pensare il lavoro come un obbligo necessario e indispensabile per procurarci il pane a fine giornata e molto spesso non è il lavoro dei nostri sogni, quello per cui abbiamo studiato anni o quell’occupazione che amiamo e svolgiamo per passione.
Ci si alza al mattino e si farebbe qualsiasi cosa pur di cambiare strada e dirigerci verso un’alternativa molto più interessante.
Subentrano poi altri meccanismi che ci sviliscono ancor più, come avere dei colleghi antipatici, un capoufficio poco gentile e un cattivissimo caffè in pausa.
Si fa strada la competizione e l’ambizione di arrivare più lontani rispetto agli altri, il desiderio di approvazione e il giudizio diventa un metro di misura quasi della totalità della persona .
I rischi di una visione lineare della propria occupazione al giorno d’oggi e forse, da molto tempo ormai, sono molti e molto pericolosi, finendo per inaridire i nostri talenti e le potenzialità innate e spontanee dentro di noi e pure il nostro entusiasmo.
Serve un nuovo modo di percepire e intendere il nostro lavoro e allora possiamo accettarlo e investirlo di quell’importanza e di quel valore che cambia per sempre il nostro modo di interpretarlo e quindi viverlo.
Il lavoro è un’occasione, un’opportunità per evolvere sotto tutti i punti di vista.
Per evoluzione intendo quella crescita umana, intellettuale, professionale, personale, relazionale e psicologica, oltre che emotiva, che riguarda la nostra persona in toto, includendo anche la spiritualità’.
Il lavoro , qualsiasi esso sia , e’ prima di tutto uno spazio e un tempo dedicato all’ apprendimento su di noi stessi e sulla realtà che ci circonda. Quando noi impariamo su noi, ampliamo i nostri orizzonti e allarghiamo la percezione del mondo intero, sapendo che la realtà è specchio dei nostri pensieri e concetti.
Il lavoro è una palestra per allenarci a migliorare nel rapporto con noi stessi e con gli altri.
Gli altri sono doni importantissimi perché ci offrono la possibilità di misurare le nostre qualità quali ad esempio la pazienza, la tolleranza, la sicurezza, la flessibilità e la comprensione nonché il perdono e l’accettazione.
In una giornata abbiamo mille occasioni per provare a offrire la miglior versione di noi stessi e sarà difficilissimo ve lo garantisco .
Difficile la gestione della rabbia, difficile il farsi capire, difficile la comunicazione con gli altri per esprimere le nostre intenzioni e i nostri ragionamenti non sempre compresi o accettati, ma possiamo modificare l’approccio e la modalità di relazione e cosi facendo amplificare la nostra mentalità e creare nuove connessioni tra le sinapsi del nostro sistema celebrale.
Essere consapevoli dei nostri pensieri e delle nostre emozioni il primo passo per essere svegli e attenti a come ci poniamo e come sviluppiamo verso l’esterno il nostro io.
La consapevolezza è uno strumento che noi tutti possediamo, solo latente in noi, e serve un risveglio anzi la scelta, il desiderio del risveglio che succederà poi spontaneamente su vari livelli della vita.
Rendersi conto del pensiero che stiamo facendo in un preciso momento e senza giudicarlo, solo osservarlo è una carta vincente che può portarci molto lontani , necessita di allenamento costante e tanta perseveranza e determinazione , ma ce la possiamo fare.
Quando attiveremo la consapevolezza con i pensieri poi naturalmente si attiverà anche per le emozioni e allora a quel punto ne vedremo delle belle. Subito ci renderemo conto di come reagiamo a certi atteggiamenti o parole che ci vengono riferite e dopo un po’ potremo anche cominciare a ridere di noi e dei meccanismi che si attivano inconsapevolmente e subito, all’istante come degli automatismi.
Quale miglior luogo di esercizio il mondo del lavoro dove ci relazioniamo con molte persone siano essi i colleghi o clienti, ma ci relazioniamo anche con i nostri giudizi, la nostra autostima e il valore che troppo spesso diamo a noi stessi solo in base a ciò che riusciamo a fare.
Quindi qualsiasi sia l’attività lavorativa che stiamo in questo momento svolgendo, rendiamoci conto che prima di tutto non è casuale ma l’occasione che esattamente in questo preciso momento della nostra vita avevo bisogno per evolvere e progredire verso la miglior versione di noi.
Con atteggiamento umile, accettiamolo e guardiamolo dal punto di vista strategico adatto a noi a smussare le nostre angolazioni più appuntite, a coltivare le nostre qualità e a riempire le nostre mancanze.
Ogni sera a fine giornata ripassiamo i vari momenti, soprattutto quelli meno piacevoli e portiamo consapevolezza rendendoci conto dei passi che ci hanno portato a comportarci in quel modo e osserviamoli per poi lasciarli andare, pronti per creare nuove e più vantaggiose varianti della nostra persona.